Sabato 23 aprile, alle 11:55 su Sky Canale 208 &ndash; MotoGP, andr&agrave; in onda la prima puntata della nuova stagione di Motosprint The Test, il format video dedicato alla produzione di serie su due ruote prodotto dalla Conti Editore. La puntata sar&agrave; poi in replica sempre sabato alle 16:55 subito dopo le qualifiche della MotoGP e domenica 24 aprile alle ore 10:10 subito dopo il warm up della MotoGP.     QUATTRO MODELLI - Nella prima puntata le quattro moto protagoniste  sono la BMW S 1000 XR, la Honda Africa Twin, le KTM 690 Duke e 1290 Duke R Special Enduro. Motosprint The Test la cui parte redazionale &egrave; curata dal nostro Riccardo Piergentili &egrave; innovativo e coniuga informazione tecnica, ma anche intrattenimento, racconta la moto portando virtualmente i telespettatori in sella. Ogni puntata, composta da tre episodi, non &egrave; semplice descrizione tecnica spiegata attraverso le immagini ma filosofia motociclistica narrata attraverso storie in cui la moto &egrave; protagonista.  Motosprint The Test non sar&agrave; visibile solo su Sky, ma anche attraverso un&rsquo;imponente piattaforma web di motosprint.corrieredellosport.it a tuttosport.com passando per inmoto.it e corrieredellosport.it  Insomma, anche se non avete l&rsquo;abbonamento non dovete per forza rinunciare al divertimento.   [conti_video id=&rdquo;47183&rdquo;]  

Nella prima puntata della nuova stagione, in onda su Sky in occasione della MotoGP di Jerez, saranno protagoniste la BMW S 1000 XR, la Honda Africa Twin, le KTM 690 Duke e 1290 Duke R Special Enduro 

Motosprint The Test: Sky MotoGP le prove novit&agrave;

Copertina &ldquo;sportivissima&rdquo; per il numero di febbraio 2016 di In Moto: la nuova Kawasaki Ninja ZX-10R, provata sul circuito di Sepang, in Malesia. Una moto potente e agile, alla portata di molti.  Tanti anche gli altri &ldquo;primi piani&rdquo; delle novit&agrave; del 2016: Triumph Speed Triple R, cambiata nel motore e resa ancora pi&ugrave; divertente da guidare; KTM 690 Duke, la monocilindrica pi&ugrave; potente del mondo; Yamaha WR 450 F, l'enduro con il cilindro rovesciato; The Black Douglas Sterling Deluxe, una moto che sembra avere cent'anni, ma non li ha; Piaggio Liberty 150, completamente rinnovato&hellip; Test per tutti i gusti.  Poi, il responso definitivo della comparativa tra maxi naked, con la nuova Ducati Monster 1200 R che sfida le due vincitrici della predente sfida, ossia l'Aprilia Tuono Factory e la BMW S 1000 R. Chi vince? Tra strada e pista il gusto di guida che offrono queste &ldquo;regine&rdquo; &egrave; impagabile&hellip;  E ancora, uno special sulle sospensioni del peresente e del futuro, con tutte le proposte aftermarket di Showa, Mupo, Bitubo, Andreani&hellip;  La sezione &ldquo;turismo&rdquo; si apre con un viaggio in Costarica, e le nostre proposte per visitare (in moto) il Delta del Po, la Sardegna, la riviera ligure di Ponente.  Una stupenda Honda 250 CL72 Scrambler degli anni Sessanta campeggia tra le moto d'epoca, insieme a due Moto Guzzi degli anni Settanta: tutte da guardare.  Questo e tanto altro su In Moto di febbraio, in edicola.

Dalla Kawasaki Ninja alla Triumph Speed Triple S, le novit&agrave; del 2016 sul numero di febbraio. E tanto altro...

In Moto numero 2 in edicola

  L'Alpen Master &egrave; ormai un classico delle prove europee su strada e quest'anno &egrave; arrivato all'ottava edizione. Comprende varie riviste di tutta Europa, risultando uno dei pi&ugrave; interessanti test a cui partecipare, grazie al notevole numero di moto da provare e ai numerosi tester stranieri con cui scambiare pareri. Non capita infatti tutti i giorni di avere a disposizione 21 tra i migliori e pi&ugrave; attuali modelli di moto, potendo scendere e salire da uno all'altro per confrontarne immediatamente pregi e difetti. Quest&rsquo;anno abbiamo deciso di tornare all&rsquo;Alpen Master dopo aver partecipato alle edizioni dal 2006 al 2009, e siamo stati molto contenti della scelta. Probabilmente ad alcuni appare una comparativa poco sensata, ma dopo la nostra prima partecipazione avevamo davvero voglia di ripetere l&rsquo;esperienza.  Queste le moto partecipanti:  Funbike Aprilia Dorsoduro 1200 Husqvarna 900 Nuda Kawasaki Versys 1000 KTM 690 Duke  Naked Ducati Streetfighter 848 KTM 990 Superduke R Moto Morini Corsaro Triumph Speet Triple R  Enduro stradali  Honda Crosstourer Moto Guzzi Stelvio 8V Suzuki V-Strom 650 Triumph Tiger Explorer  Medie stradali BMW F 800 R Honda NC 700 S Kawasaki ER-6n Yamaha TMax  Sportive Bimota DB9 BMW S 1000 RR Ducati 1199 Panigale Kawasaki ZZR 1400  Vincitrice 2011 BMW R 1200 GS      Prosegui la lettura su In Moto n. 9, ora in edicola.  

Alpen Master 2012

      Motosprint.it vi&nbsp;offre tutte&nbsp;le prove su strada e verit&agrave; di moto e scooter. Tutti i modelli pi&ugrave; importanti. Per Aprilia, BMW, Ducati, Harley, Honda, Kawasaski, Ktm, Moto Guzzi, MV, Norton, Piaggio, Peugeot, Suzuki, Triumph, Yamaha ... e le altre.  Un archivio importante per sapere quello che vi serve  &nbsp;  Aprilia  Aprilia Dorsoduro 1200 ABS - Prova verit&agrave;    Aprilia Shiver ABS: Prova novit&agrave;    Aprilia Scarabeo 300, 125/200, 50 4T    Aprilia RSV4    Aprilia RSV4: Prova novit&agrave;    Aprilia MXV 450: Prova Novit&agrave;    Benelli  Benelli Tre 988 K    Benelli TNT 899 S: Prova Verit&agrave;    Bimota  Bimota Tesi 3D: Prova Verit&agrave;    BMW  BMW S 1000 RR: Prova completa    BMW R 1200 RT: Prova verit&agrave;    BMW R1200 GS/R1200 GS Adventure: Prova verit&agrave;    BMW S1000 RR: Prova Novit&agrave;    BMW F 800 R: Prova verit&agrave;    BMW K 1300 S: Prova verit&agrave;    BMW K 1300 R: Prova verit&agrave;    BMW R 1200 R Classic: Prova verit&agrave;    Buell  Buell 1125 R e 1125 CR    Buell CityX XB9SX Black    Buell 1125 CR: Prova Novit&agrave;    Derbi  Derbi Rambla 300ie: Prova novit&agrave;    Ducati  Ducati Diavel Carbon - Prova novit&agrave;    Ducati 848 EVO: Prova verit&agrave;    Ducati Multistrada 1200 S Touring: Prova novit&agrave;    Ducati Multistrada 1200 S: Prova novit&agrave;    Ducati Streetfighter S: Prova Novit&agrave;    Ducati Hypermotard 1100 Evo/SP: Prova novit&agrave;    Ducati 1198 S: Prova Novit&agrave;    Ducati Monster 1100: Prova Novit&agrave;    Ducati 1098 R: Prova Verit&agrave;    Garelli  Garelli Flex&igrave;    Harley Davidson  Harley Davidson XR1200X/Kit: Prova novit&agrave;    Harley-Davidson Iron 883    Harley-Davidson XR 1200 Trofeo: Prova Novit&agrave;    Honda  Nuovo Honda SH300i: Prova verit&agrave;    Honda CB1300S ABS: Prova novit&agrave;    Honda VFR 1200F DTC: Prova novit&agrave;    Honda PCX 125: Video prova    Honda CBF 1000: Prova verit&agrave;    Honda VFR 1200F/DCT: Prova Novit&agrave;    Honda SH125&igrave;/150i DD: prova novit&agrave;    Honda SH 125i e 150i    Honda SW-T400    Honda CBR 600 RR: Prova Comparativa Supersport    Honda CBR 600 RR C - ABS: Prova Novit&agrave;    Honda CRF 450 R: Prova Novit&agrave;    Husqvarna  Husqvarna TE 630/SMS 630: Prova novit&agrave;    Husqvarna TC 250    Husqvarna CR 125/ TC 450: Prova Novit&agrave;    Kawasaki  Kawasaki Z750R: prova novit&agrave;    Kawasaki Z1000SX: Prova novit&agrave;    Prova novit&agrave; - Kawasaki ZX-10R    Kawasaki Versys: Prova Verit&agrave;    Kawasaki KX250F: Prova novit&agrave;    Kawasaki ZX-6R: Prova Comparativa Supersport    Kawasaki Ninja 250R: Prova Novit&agrave;    Kawasaki ER-6N: Prova Novit&agrave;    Kymco  Kymco Downtown 300i    Kymco Agility 125 RS: Prova novit&agrave;    Kymco XCiting R 300i    Kymco Super 8 125    Kymco People S 300i: Prova Verit&agrave;     KTM  KTM 990 SMT ABS: prova novit&agrave;    KTM 1190 RC8 R - prova novit&agrave;    KTM 990 Super Duke R: Prova verit&agrave;    KTM 690 Duke: Prova verit&agrave;    KTM 990 SM T    KTM RC8 R    KTM 990 Adventure / Adventure R: Prova Novit&agrave;    KTM 690 Enduro R: Prova Novit&agrave;    Moto Guzzi  Gamma Moto Guzzi Aquila Nera: Prova novit&agrave;    Moto Guzzi Stelvio 1200 4V: Prova Verit&agrave;    Moto Guzzi V7 Classic: Prova Verit&agrave;    Moto Morini  Moto Morini 1200 Sport: Prova Verit&agrave;    Morini Granpasso 1200: Prova Verit&agrave;    MV  MV Agusta Brutale 990 R - Prova verit&agrave;    MV Agusta F4: Prova novit&agrave;    MV Agusta Brutale 990R/1090RR: Prova novit&agrave;    Mv Agusta Brutale 920: Prova verit&agrave;    Norton  Norton Commando 961 Sport: Prova novit&agrave;    Piaggio  Piaggio MP3 Yourban 300ie - Prova novit&agrave;    Piaggio MP3 Hybrid 300ie: Prova novit&agrave;    Vespa GTS 300 Super: Prova novit&agrave;    Piaggio X7 250: Prova Verit&agrave;    Peugeot  Peugeot Tweet 50, 125, 150: Prova novit&agrave;    Royal Enfield  Royal Enfield Bullet Electra EFI: Prova novit&agrave;      Suzuki  Suzuki GSX-R 750: Prova verit&agrave;     Comparativa Suzuki Burgman 650/400/200    Suzuki GSX-R 1000: GSX-Revolution    Suzuki Sixteen 125: Prova Verit&agrave;    Suzuki GSX-R 600: Prova Comparativa Supersport    Triumph  Triumph Speed Triple 1050: Prova novit&agrave;    Triumph Sprint GT: Prova novit&agrave;    Triumph Street Triple R: Prova Novit&agrave;    Triumph Daytona 675: Prova Comparativa Supersport    Yamaha  Yamaha FZ8: Prova verit&agrave;    Yamaha XJ6 Diversion F: Prova novit&agrave;    Yamaha FZ8/Fazer 8: Prova novit&agrave;    Yamaha YZ450F: Prova novit&agrave;     Yamaha WR 125 R/WE 125 X    Yamaha Neo&rsquo;s 50 4T    Yamaha Majesty 400    Yamaha XVS950A Midnight Star    Yamaha R1 Base/Trofeo/STK: Prova Comparativa    Yamaha YZF-R1    Yamaha YZF-R6: Prova Comparativa Supersport    Yamaha YZF-R 125 Trofeo: Prova Novit&agrave;     Yamaha YZF-R1: Prova Anteprima    Yamaha XJ6: Prova Novit&agrave;    Yamaha V-Max: Prova Novit&agrave;  

Da Aprilia a .... Yamaha i test verit&agrave; e su strada

Prove moto e scooter by Motosprint.it

KTM offre una interessante promozione. Dal 10 settembre 2010 e solo fino al 09 ottobre, grazie alla promozione &ldquo;Tax Free&rdquo; gli acquirenti delle prime 1.000 moto stradali selezionate in tutta Europa potranno godere di una riduzione sul prezzo d&rsquo;acquisto pari all&rsquo;importo dell&rsquo;IVA. La notizia &egrave; destinata ad agitare i sonni di tutti gli appassionati del marchio austriaco. E nello specifico, di coloro che fremono per le fantastiche monocilindriche stradali spinte dal mitico motore LC4 che resta il pi&ugrave; potente della categoria, o che si entusiasmano per le prestazioni, la linea e la favolosa guidabilit&agrave; delle bicilindriche LC8.  Veniamo al dunque: dal 10 settembre, e solo fino al 9 ottobre, grazie all&rsquo;esclusiva promozione TAX FREE gli acquirenti delle prime 1.000 motociclette stradali selezionate in tutta Europa potranno godere di una riduzione sul prezzo d&rsquo;acquisto pari all&rsquo;importo dell&rsquo;IVA. La promozione &egrave; valida per le motociclette gi&agrave; disponibili presso la rete dei concessionari ufficiali KTM in Italia aderenti all&rsquo;iniziativa, e solo per le prime mille moto vendute in Europa (escluso Finlandia, Svezia, Danimarca, Norvegia e Svizzera).  I modelli interessati alla promozione sono i seguenti: 450 SMR, 690 Enduro; 690 Enduro R, 690 SMC; 690 Duke, 990 Adventure, 990 Adventure R, 990 Adventure Limited Edition, 990 SM T, 990 SM T Limited Edition, 990 SM R, 990 Super Duke, 990 Super Duke R. Ulteriori informazioni presso i concessionari ufficiali KTM o su www.ktm.it 

Dal 10 settembre al 9 ottobre scatta la promozione &ldquo;Tax Free&rdquo;

Grandi sconti per le KTM

      La casa austriaca non smette mai di stupire,questa volta lo fa con la nuova&nbsp;Duke 690 R.    Motore pi&ugrave; potente e affidabile, ciclistica rinnovata e cambio ancora pi&ugrave; preciso. La linea aggressiva che stupisce sempre nel puro stile&nbsp;KTM. I nostri esperti l'hanno provata per voi in ogni situazione. Di seguito la prova completa di Motosprint con scheda tecnica e rielvament              La Prova              L'anima del diavolo      Gli ingegneri della KTM hanno pensato di non aver stupito abbastanza con la nuova Duke 690, ed hanno ritenuto opportuno rincarare la dose presentando la vitaminizzata versione R portata alla cilindrata di 690 cm3; e siccome durante la Dakar 2010 KTM ha annunciato la possibilit&agrave; che questo motore LC4 venga configurato con cilindrate di 710 e 730 cm3, le sorprese legate a questo monocilindrico trasformista potrebbero non essere finite. Ma il presente &egrave; questa favolosa fun bike, che come la sorella standard sembra bassa, a guardarla; per&ograve; in sella chi non supera i 175 cm di statura tocca sicuramente a terra, ma in punta di piedi. La posizione di guida &egrave; rimasta invariata: manubrione da fuoristrada senza traversino posizionato vicino al conducente e pedane centrate sotto la seduta; quindi, busto diritto e sensazione di controllo totale del mezzo. L&rsquo;avviamento a freddo &egrave; immediato anche con il termometro a -1&deg;C, a patto di non armeggiare malamente con il comando del gas controllato elettronicamente dalla centralina. Il motore LC4 risulta per&ograve; un po&rsquo; rumoroso meccanicamente e lo rimane anche una volta raggiunta la temperatura di esercizio. Il cambio &egrave; morbido, fluido e preciso, sembra migliorato rispetto alla precedente versione della Duke; innestata la prima, inizia un crescendo di emozioni che va di pari passo con lo snocciolare le marce e con il sorriso che si amplia, maligno, sotto il casco. Infatti, se la Duke standard ispira le classiche marachelle che emozionano i centauri, la versione R &egrave; una vera istigazione a... fare i cattivi. Appena si ruota la manetta schizza via come un proiettile; se lo si fa con poco garbo, nelle prime due marce &egrave; un attimo trovarsi appesi al manubrio con la ruota anteriore che stenta a rimanere attaccata a terra.                          In questa versione R la maggior corposit&agrave; del motore si sente soprattutto ai regimi intermedi. L&rsquo;accelerazione &egrave; emozionante e quando la lancetta del contagiri scavalca la tacca dei 5.000 si gode di una spinta degna di un bicilindrico, anche perch&eacute; l&rsquo;LC4 non si &ldquo;siede&rdquo; di colpo appena varcati i 7.500 giri, regime di potenza massima, ma continua a spingere, seppur con meno vigore, fino in zona rossa, e &ldquo;muore&rdquo; solo con l&rsquo;intervento del limitatore, a circa 8.500 giri. Le prestazioni sono da applausi per un monocilindrico stradale ed omologato euro 3. Inoltre, ai bassi regimi non &egrave; particolarmente ruvido; l&rsquo;importante &egrave; non tentare di farlo lavorare sotto i 2.500 giri, perch&eacute; strattona, ma basta tenerlo a cavallo dei 3.000 per godere di un&rsquo;ottima fluidit&agrave; e soprattutto di una straordinaria rapidit&agrave; nel salire di giri. Per contro, quando si guida con ritmo blando e si percorrono lunghi tratti a gas chiuso, soprattutto in discesa, si sente il motore dare qualche colpo in rilascio, leggermente, come se venisse saltuariamente ed autonomamente arricchito dalla centralina elettronica. Un difettuccio che a lungo andare disturba, soprattutto quando si va a passeggio e nell&rsquo;uso cittadino. Altra nota che poteva essere dolente per un monocilindrico, soprattutto con corsa incrementata come in questa versione R, sono le vibrazioni: si sentono, ma il lavoro del contralbero, le pedane con inserto in gomma morbida e il manubrio con silent block, fanno s&igrave; che non risultino fastidiose a nessun regime, se non quando ci si avvicina alla zona rossa del contagiri. A velocit&agrave; di crociera autostradale (130 all&rsquo;ora) e con il contagiri poco al di sopra della tacca dei 5.000 giri, si va lisci come l&rsquo;olio.                          Rimanendo nell&rsquo;ambito autostradale, ancora una volta lo studio di design di Gerald Kiska &egrave; riuscito a realizzare un cupolino spigoloso, minimalista e di gusto un po&rsquo; personale, capace per&ograve; di spezzare il muro d&rsquo;aria alle alte velocit&agrave;. Sia chiaro, non si viaggia protetti, ma la testa non viene sballottata dai vortici, ed &egrave; un buon risultato se si considera il nulla che contorna il doppio fanale sovrapposto anteriore. La protezione dall&rsquo;aria &egrave; inaspettatamente buona anche per le gambe, le ginocchia riescono ad annidarsi nelle &ldquo;sfiancature&rdquo; laterali del serbatoio che integra gli ampi convogliatori dell&rsquo;aria. Per completare le protezioni aerodinamiche, non guasterebbero - anche alla linea - una coppia di paramani dal disegno dedicato. Ma la Duke R- come anche la standard - non &egrave; nata per il granturismo, ed imboccata la prima strada collinare ce ne si accorge piacevolmente. Confrontandola con la sorella a cilindrata ridotta (la Duke 690 &ldquo;base&rdquo; in realt&agrave; &egrave; di 654 cm3) appare evidente che la R &egrave; decisamente adatta a mani ancora pi&ugrave; esperte; e sottolineiamo &ldquo;ancora pi&ugrave; esperte&rdquo;, in quanto anche la &ldquo;base&rdquo; non &egrave; fatta per i novellini del manubrio. Quindi questa versione anabolizzata richiede esperienza se si vuole spingere forte tra curve e tornanti. Maneggevolezza, rapidit&agrave; d&rsquo;inserimento in curva e facilit&agrave; nei cambi di direzione sono da riferimento; la stabilit&agrave; nei tratti dove &egrave; possibile allungare &egrave; ottima anche quando le velocit&agrave; vanno su parecchio. Ci&ograve; non toglie che la R si possa guidare comodamente in tutto relax, ma il meglio di s&eacute; lo d&agrave; quando la si spreme a fondo.                          I comandi al manubrio, frizione e freno, sono entrambi idraulici con pompa radiale. La prima ha un&rsquo;ottima modulabilit&agrave;, &egrave; comoda e richiede uno sforzo alla leva nella normalit&agrave;. Per il freno, invece, la leva &egrave; lontana e la corsa di utilizzo piuttosto breve: &egrave; una configurazione pi&ugrave; adatta ad un modello supersportivo, anche per la notevole potenza; la modulabilt&agrave; &egrave; ottima. Comunque, per la Duke R sarebbero ampiamente bastati una coppia di comandi idraulici tradizionali, avrebbero anche contribuito a contenere il prezzo della moto, che economica non &egrave;. Il freno posteriore &egrave; molto graduale e trasmette benissimo la misura dell&rsquo;azione sul disco. Ci&ograve; permette di accordare perfettamente la frenata all&rsquo;azione della frizione antisaltellamento, rendendo facile anche ai meno esperti della derapata effettuare divertenti traversi in staccata. Le sospensioni sono state indurite ma non mostrano una rigidit&agrave; fastidiosa, anche perch&eacute;, grazie alla molteplicit&agrave; di regolazioni, &egrave; facile adattarle alle proprie esigenze. Per l&rsquo;uso sportivo la taratura di serie &egrave; ottima, invece per l&rsquo;uso frequente in citt&agrave; &egrave; meglio ammorbidire sia ammortizzatore che forcella, per evitare che le buche picchino su polsi e schiena. Negli spazi stretti e tra le colonne di auto in fila emerge una scarsa capacit&agrave; di sterzata, che unita al largo manubrio limita le manovre col piede a terra; ma quando si tratta di zigzagare nel traffico cittadino si viene ripagati ampiamente di questo piccolo difettuccio, e anzi occorre una certa forza di volont&agrave; per non cedere alla tentazione di guidare come un vero delinquente&hellip;                  Identikit                      Motore        Monocilindrico verticale, 4 tempi, raffreddato a liquido. Cilindrata 690,5 cm3. Alesaggio e corsa 102 x 84,5 mm. Compressione 12,5:1. Distribuzione monoalbero a camme in testa, 4 valvole. Sistema di accensioneiniezione elettronica, corpo farfallato Keihin EFI a comando elettronico. Lubrificazione forzata a carter secco con due pompe. Avviamento elettrico                    Trasmissione        Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d&rsquo;olio con anti saltellamento, comando idraulico. Cambio a sei marce.                    Ciclistica        Telaio a traliccio in tubi di acciaio, telaietto posteriore in alluminio. Sospensioni: anteriore forcella WP a steli rovesciati 48 mm &Oslash; pluriregolabile, corsa 140 mm; posteriore forcellone a due bracci e singolo ammortizzatore pluri regolabile con leveraggi Pro- Lever, corsa ruota 140 mm. Freni: anteriore un disco 320 mm &Oslash;, pinza a fissaggio radiale a quattro pistoncini; posteriore un disco 240 mm &Oslash;, pinza a un pistoncino. Pneumatici: anteriore 120/70 R 17&rdquo;; posteriore                    Dimensioni        Interasse 1.472 mm, altezza sella 865 mm, luce a terra 155 mm. Cannotto 26,5-, avancorsa 115 mm. Serbatoio 13,5 litri.                        I nostri rilevamenti              Velocit&agrave; max      269,4 Km/h        Accellerazione da fermo                  Distanza in metri        0-400        0-1000                    Tempo in secondi        12"45        24"49                    Velocit&agrave; in uscita in Km/h        168,2        185,9                            Variazione velocit&agrave; in Km/h        0-100        0-160                    Tempo in secondi        4"11        10"16                    Distanza in metri        62,6        297,8              Ripresa da 60Km/h                  Distanza in metri        0-400        0-1000                    Tempo in secondi        12"76        24"96                    Velocit&agrave; in uscita in Km/h        160,2        184,2                            Variazione velocit&agrave; in Km/h        60-100        60-160                    Tempo in secondi        4"67        12"75                    Distanza in metri        105,1        401,0              Scarto al tachimetro                  Velocit&agrave; Indicata        50 km/h        100 km/h        150 km/h                    Velocit&agrave; effettiva        48,8 km/h        196,5 km/h        145,2 km/h              Frenata                  Velocit&aacute;        Da 60 Km/h        Da 100 Km/h                    Metri        13,2        39,3              Peso effettivo                  Con il pieno carburante        Asse anteriore        Asse posteriore                    Metri        158,6        83,6        75,0                        Il Banco              Potenza massima      65,0 CV (48,5 kW) a 7400 giri minuto (effettiva alla ruota)              Coppia massima      7,03 Kgm (68,9 Nm) a 6.150 minuto (effettiva alla ruota)        &nbsp;            La tecnica              Cavalli si meccanici no      La 690 R &egrave; sviluppata sulla base della Duke standard, e per questa nuova versione il monocilindrico KTM LC4 &egrave; stato maggiorato da 654 cm3 ai 690 cm3 &ldquo;reclamati&rdquo; dalla sigla del modello stesso. L&rsquo;incremento &egrave; stato ottenuto mantenendo invariato l&rsquo;alesaggio e intervenendo solo sulla corsa, pi&ugrave; lunga di 4,5 mm, per arrivare a misure caratteristiche di 102 x 84,5 mm. Inoltre &egrave; salito anche il rapporto di compressione, passato da 11,8 a 12,5: 1. Aumentato pure il chilometraggio tra gli intervalli di manutenzione, con cambio olio (1,7 kg) e filtri (due), passato da 5.000 a 7.500 chilometri; un parametro che indica quanto a Mattighofen siano ora pi&ugrave; tranquilli sull&rsquo;affidabilit&agrave; del loro monocilindrico.                          Questo monoalbero a quattro valvole raffreddato a liquido &egrave; dotato di parecchie soluzioni tecniche interessanti: corpo d&rsquo;alimentazione Keihin EFI con EPT (electronic power throttle, una sorta di sistema ride- by- wire ribattezzato da KTM), coperchio valvole inclinato per facilitare gli interventi di manutenzione, contralbero e frizione antisaltellamento APTC, capace di ridurre lo sforzo alla leva di comando. Il tutto contenuto entro i 39 chilogrammi di peso totale. La centralina elettronica offre anche differenti mappature, selezionabili tramite un potenziometro posto sotto la sella. Tre le opzioni: Standard, Sport - per una maggior prontezza di risposta al comando del gas - e Soft - col taglio della potenza massima di un 30 % - mirata ai terreni viscidi.                  La pagella                                Linea          8                    Spigolosissima, la Duke 690 in versione R &egrave; decisamente accattivante, aggressiva, appariscente. Di sicuro non lascia indifferenti.                           Finiture          9                    Sono molti i particolari ottimamente eseguiti ed anche i cablaggi a vista sono curati. La Duke merita un voto alto.                           Componentistica          9                    I particolari sono di ottima qualit&agrave; ed il loro funzionamento &egrave; perfetto. Anche la strumentazione &egrave; compatta e ben leggibile.                           Motore          8                    Questo LC4 col crescere della cubatura diviene sempre pi&ugrave; piacione, pi&ugrave; forzuto, ma forse leggermente pi&ugrave; ruvido e rumoroso.                           Trasmissione          9                    La frizione ha un comando morbido ed il dispositivo antisaltellamento &egrave; perfetto; buona la trazione.                           Sospensioni          9                    La taratura di compromesso scelta &egrave; ottima per la Duke; un po&rsquo; dura per la citt&agrave;, &egrave; per&ograve; facile e comoda da ammorbidire tramite i registri.                           Freni          8,5                    Quello anteriore &egrave; modulabile e potente ma ha una corsa di gestione troppo breve. Buono il feeling con quello posteriore.                           Strumentazione          8                    La consolle &egrave; ben leggibile, reca le informazioni fondamentali ma &egrave; di disegno un po&rsquo; giovanile e non mostra il livello carburante.                           Comfort          8                    Non &egrave; il punto di forza della Duke, ma &egrave; superiore alle aspettative che questa moto pu&ograve; alimentare. Non male anche la zona passeggero.                           Guida          9                    &Egrave; nata per danzare sulle tortuose strade collinari, &egrave; divertentissima e consente inoltre &ldquo;acrobazie&rdquo; notevoli. Ovviamente non &egrave; da viaggio.                           Prezzo          7                    Costa cara per essere una monocilindrica, ma il valore c&rsquo;&egrave; e poi non ha concorrenti. Quindi... pagare per godere.                                 Link correlati                                            Guarda la gallery della KTM Duke 690 R                              &nbsp;      

Cattiva fino in fondo, mostruosamente divertente

Prova Verit&agrave; - KTM 690 Duke

Particolarissima e aggressiva la linea della motard austriaca

KTM 690 Duke R

  Come anticipato da un disegno, all&rsquo;EICMA la KTM ha svelato la sua cross 350 4T con leveraggio posteriore. La Casa austriaca abbandona quindi il sistema di sospensione posteriore PDS (non sempre apprezzato) da sempre icona delle moto arancioni. Il propulsore, una via di mezzo tra il 250 e il 450, potrebbe preannunciare la tanto chiacchierata nuova classe del Motocross e, a detta di Stefan Everts, &egrave; molto potente e sfruttabile. Il dieci volte iridato si &egrave; impegnato in prima persona nello sviluppo di questa moto e non &egrave; escluso che vedremo questa moto nel mondiale&hellip; magari nelle mani del nostro&nbsp;Tony Cairoli. La moto ha una estetica completamente rinnovata che con buona probabilit&agrave; vedremo su tutta la gamma KTM cross 2011.  Oltre a questo prototipo, la&nbsp;KTM ha svelato anche la versione R della sua 690 Duke. 148 chili per 70 cavalli per la monocilindrica austriaca, che eroga una coppia di 70 Nm. Queste prestazioni sono state rese possibili grazie all&rsquo;incremento di cilindrata da 654 a 690 cc (l&rsquo;alesaggio &egrave; passato da 80 a 84,5 mm).  Molto interessanti poi le due concept bike, equipaggiate con un inedito monocilindrico 125 a quattro tempi da 15 cavalli. Disegnate dal celebre designer della KTM Kiska, queste due moto hanno un desig molto aggressivo e potrebbero anche diventare realt&agrave;.      Guarda le foto  

8 risultati per 'Duke 690 R.'

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Prova Verità - KTM 690 Duke

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